Evitare la fast fashion e’ un passo essenziale per limitare il proprio impatto ambientale e avvicinarsi allo zero waste. La fast fashion nasconde infatti costi sociali e ambientali altissimi dietro al messaggio positivo di una moda accessibile a tutti.
Ho parlato qui della fast fashion e dell’insostenibilità della moda veloce. In quest’articolo troverete invece alcune soluzioni per evitare la fast fashion e alcune idee per fare shopping in modo alternativo e sostenibile.
1. Cambiare il modo in cui si fa shopping
La prima risposta per uscire dal circolo vizioso della fast fashion e’ smettere di comprare continuamente vestiti, cambiando radicalmente il modo in cui si fa shopping. Adottare uno stile di vita minimalista può essere la soluzione per alcuni, ma indipendentemente dal fatto che si voglia cambiare o meno stile di vita e’ fondamentale smettere di essere schiavi dell’idea che bisogna indossare l’ultimo trend del momento.
Il secondo step per combattere la fast fashion e’ investire sulla qualità e non sulla quantità . Cercate di pensare cosa vi serve veramente. Cercate di capire cosa vi piace e pianificate cosa comprare, evitando gli acquisti di impulso. Pinterest ad esempio può essere di aiuto per creare delle mood board e aiutarvi a visualizzare un guardaroba basato sui vostri gusti invece che sulle ultime tendenze. Badate alla composizione dei tessuti. Evitate il più possibile tessuti sintetici e optate per tessuti biologici o riciclati. Individuate i pezzi di base che vi servono in base al vostro stile di vita, ma soprattutto investite su capi che durino nel tempo.
Ricordatevi di guardare sempre l’etichetta di un abito per vedere dove viene prodotto, considerate la composizione dei materiali, valutate le istruzioni di lavaggio.
Tenete conto del prezzo che spesso e’ un indicatore per capire quanto un abito sia sostenibile. Se una maglietta costera’ 5 euro sara’ un campanello d’allarme che c’e’ qualcosa che non va. Il costo basso dei vestiti di marchi fast fashion e’ infatti legato non solo alla bassa qualita’ dei materiali utilizzati, ma anche allo sfruttamento del lavoro nelle fabbriche tessili di paesi come Bangladesh, India e Cina.
2. Essere sempre informati
Fare ricerca e continuare a informarsi in modo da prendere decisioni consapevoli e’ alla base del cambiamento verso una vita più sostenibile.
Prendete parte a iniziative come la Fashion Revolution Week, che si svolge la settimana del 24 aprile di ogni anno in occasione dell’anniversario del crollo del Rana Plaza. Durante la Fashion Revolution Week, infatti, gli organizzatori della campagna incoraggiano le persone in tutto il mondo a chiedere maggiore trasparenza ai marchi di moda e abbigliamento usando l’hashtag #whomademyclothes.
Seguite green influencers come Camilla Mendini, che da anni si occupa di moda sostenibile e crea informazione sui suoi canali Instagram e YouTube. Scoprirete che esiste tutto un mondo alternativo alla fast fashion, che e’ tutt’altro che noioso.
3. Comprare usato e vintage
Rinunciare alla fast fashion spaventa molti soprattutto dal punto di vista economico. La realta’ e’ che esistono delle soluzioni economiche per fare shopping in maniera sostenibile senza rinunciare allo stile e alla qualita’.
Comprare abiti usati oppure abiti vintage e’ la prima soluzione in questa direzione. Per facilitare la ricerca, sul sito de Il Vestito Verde, potete trovare una mappa in cui vengono segnalati negozi di seconda mano e vintage in tutta Italia. Nella stessa mappa troverete anche negozi equo e solidali, sartorie sociali e cooperative, negozi di moda sostenibile, negozi specializzati in prodotti fatti a mano e made in Italy e infine negozi che affittano abiti.
Quest’ultima opzione e’ particolarmente utile per ridurre gli sprechi e evitare di riempirsi l’armadio di abiti che magari indosseremo solo una volta o due, in occasioni di feste e eventi speciali.
4. Scegliere brand etici e sostenibili
Scegliere brand etici e sostenibili e’ facile oggi. Oramai ce ne sono tantissimi e sono caratterizzati da una filiera produttiva corta e trasparente e dalla scelta di tessuti ecologici (naturali o riciclati).
Il sito Good on You e’ contiene una guida piuttosto completa e approfondita dove numerosi fashion brand (marchi di alta moda, marchi di moda sostenibile, marchi di fast fashion) sono valutati in base all’impatto che hanno sulle persone, sull’ambiente e sugli animali. L’obiettivo e’ di dare a chi acquista la possibilita’ di prendere delle decisioni informate e allo stesso tempo incoraggiare i brand a essere sempre piu’ trasparenti e sostenibili.
5. Fare decluttering e provare la sfida del guardaroba capsula
Una premessa dovuta quando si parla di decluttering e riorganizzazione dell’armadio e’ quella di non buttare semplicemente via i vestiti che si usano piu’, ma di cercare di venderli, donarli, scambiarli in modo che possano essere riutilizzati.
Per saperne di più leggi: Decluttering dell’armadio: la guida completa
Dopo aver fatto decluttering del vostro armadio, provate la sfida del guardaroba capsula. In rete troverete un sacco di spunti e idee. La sfida più famosa e’ la “project 333 challenge†che consiste nel ridurre il proprio guardaroba a 33 pezzi per tre mesi.
I 33 pezzi includono capi di abbigliamento, accessori, gioielli, giacche e scarpe, mentre sono esclusi gioielli che hanno valore sentimentale come la fede nuziale, la biancheria intima, pigiami, abbigliamento da casa e abbigliamento sportivo.
L’idea e’ di scegliere questi 33 pezzi e di inscatolare tutto il resto per tre mesi. L’obiettivo della sfida non e’ soffrire, ma toccare con mano che semmai si può vivere meglio e ridurre lo stress con un guardaroba minimalista.
6. Accettare la sfida #30Wears
Infine se nonostante tutto non siete convinte e volete ancora comprare un capo di fast fashion, chiedetevi se siete disposte a indossarlo per almeno 30 volte.
Livia Firth, co-fondatrice e direttore creativo della società di consulenza sulla sostenibilità Eco Age, ha lanciato su Instagram la sfida dei #30Wears. Lo scopo della sfida e’ quello di incoraggiare chi compra ad acquistare capi di qualità che saranno indossati più volte. Meno abiti acquisteremo nel tempo, meno pezzi finiranno in discarica.
Ti interessa quest'argomento, leggi anche: Fast fashion: come la moda veloce sta distruggendo il pianeta Come fare la lavatrice rispettando l’ambiente Decluttering dell’armadio: la guida completa Documentari da vedere
2 commenti
bellissimo articolo! mi piace tanto l’idea del guardaroba capsula!
Grazie!! è un argomento che ho in programma di approfondire 😉