Decluttering: cosa significa?
Decluttering vuol dire letteralmente fare spazio, liberarsi del superfluo. Fare decluttering consiste in una grande operazione di riordino e riorganizzazione della casa, con l’obiettivo di elimanare cio’ che non si usa e di cui non si ha bisogno. Nei paesi anglossasoni costituisce un vero e proprio rito di passaggio ed una fase essenziale di transizione per chi vuole adottare uno stile di vita minimalista.
Si fa decluttering non solo allo scopo di liberare spazio in casa, ma anche di liberare la mente dalla distrazione delle cose che ci circondano. Una volta fatto decluttering si spreca meno tempo dietro alle cose, alla loro manutenzione, riordino e pulizia. Inoltre si smette di accumulare cose superflue e si spendono meno soldi in shopping.
Il decluttering secondo Marie kondo
Ci sono diversi metodi per fare decluttering. Uno tra i piu’ conosciuti e’ senza dubbio quello di Marie Kondo. Anzi quando si parla di questo argomento è quasi impossibile non citare Marie Kondo.
Autrice del bestseller del New York Times The Life-Changing Magic of Tidying Up (in italiano *Il magico potere del riordino edito da A. Vallardi) e protagonista dello show di successo di Netflix, Tidying Up With Marie Kondo, Marie Kondo e’ un’esperta di pulizia, riordino e organizzazione della casa. Con i suoi libri e la sua attività di consulenza in decluttering, ha promosso un vero e proprio metodo per semplificare la propria vita e trasformare una casa disordinata in uno spazio di serenità e ispirazione.
Il Metodo KonMari
La maggior parte dei metodi di decluttering favoriscono un approccio stanza per stanza. Il metodo KonMari invece incoraggia a riordinare per categoria iniziando dai vestiti, per poi passare ai libri, ai documenti, ai komono (oggetti vari) e, infine, agli oggetti sentimentali. Per Marie Kondo bisogna conservare solo le cose che ci suscitano gioia e scartare gli oggetti che non ci ispirano emozioni.
Secondo l’autrice giapponese, questo metodo non e’ solo efficace perche’ garantisce ordine e organizzazione della casa, ma anche perché dà grande importanza all’essere consapevoli, introspettivi e lungimiranti.
Per Marie Kondo, cosi’ come avviene per i sostenitori di un approccio alla vita minimalista, il riordino dello spazio che ci circonda è un rito di passaggio che ha notevoli vantaggi spirituali, in quanto:
- libera la mente;
- ci solleva dall’attaccamento al passato;
- aumenta la fiducia in noi stessi;
- valorizza le cose a cui teniamo veramente;
- induce a fare meno acquisti inutili.
E’ possibile fare decluttering in un’ottica zero waste?
Quando si fa decluttering, che si segua o meno il metodo KonMari, e’ altrettanto importante trovare una collocazione alle cose che non si vogliono più in un’ottica zero waste.
Come abbiamo visto minimalismo e zero waste hanno in comune l’obiettivo di ridurre i consumi. Alcuni obiettano pero’ che fare decluttering e zero waste siano in opposizione l’uno con l’altro, dal momento che quando si fa decluttering si creano inevitabilmente rifiuti.
D’altra parte nel passaggio ad uno stile di vita zero waste è altrettanto fondamentale rivalutare le proprie abitudini e diventare consapevoli di cosa abbiamo veramente bisogno per iniziare a rifiutare e ridurre tutto ciò che è superfluo.
In questo senso fare decluttering e’ un momento di passaggio rispetto alle nostre abitudini passate per iniziare una nuova fase in linea con i principi del minimalismo e dello zero waste. Fare decluttering ci aiuta a diminuire i consumi perche’ ci aiuta a renderci conto di come spendiamo e come tendiamo ad accumulare oggetti.
Una volta fatto decluttering e’ poi fondamentale non ricadere nel circolo vizioso dei consumi per riempirsi nuovamente di cose inutili e superflue.
Decluttering in modo zero waste: consigli
L’obiettivo di un decluttering in chiave zero waste è cercare di mandare il meno possibile in discarica. Di conseguenza e’ importante fare decluttering lentamente. Non siate tentati di buttare via tutto troppo in fretta con il rischio di commettere errori; decluttering e’ un percorso interiore che va seguito lentamente.
Create una scatola o piu’ di oggetti di cui non siete sicuri da tenere nell’armadio per almeno sei mesi. Se passato questo tempo, non avete avuto bisogno degli oggetti contenuti nella scatola, significa che possono essere dati via.
Per quanto riguarda mobili, oggetti e abiti che sono in buone condizioni e riutilizzabili, valutate le seguenti opzioni:
- Ciò che può essere venduto online o a negozi dell’usato: tenete presente da ebay a depop ci sono un sacco di alternative oggi per vendere il proprio usato online.
- Ciò che può essere regalato a familiari/amici;
- Ciò che può essere dato in beneficenza, selezionando gli enti a cui vengono date le cose in modo che possano essere rivendute / riutilizzate.
- Ciò che può essere riparato.
Per le cose che si decide di eliminare perché non riparabili, valutate cosa può essere differenziato/ riciclato e cosa invece si deve buttare via. Per quanto riguarda ciò che non si può riciclare, prima di buttare tutto nell’indifferenziata, fate un’ulteriore selezione e verificate se ci sono oggetti da portare all’ecocentro più vicino.
Speriamo che questi consigli vi siano utili. Fare decluttering in modo zero waste richiede sicuramente più di tempo, ma sicuramente e’ più rispettoso dell’ambiente.
Per chi e' interessato a saperne di piu' sul movimento minimalista e lo zero waste, consigliamo di leggere anche Minimalismo: di cosa si tratta? Zero Waste: cosa significa? Decluttering dell’armadio: la guida completa Come fare la valigia per vacanze ecosostenibili