Non posso fare a meno di parlare di minimalismo digitale, un tema che non solo e’ di grande attualità , ma che e’ di fondamentale importanza per la nostra salute mentale e per il nostro futuro.
Sono sempre stata una grande stimatrice della tecnologia, perché affascinata dal fatto che consente a chiunque di imparare cose nuove ogni giorno su ogni tema, perché consente a tutti di mettersi online e condividere contenuti, perche’ annulla le distanze e aiuta in certi casi a semplificare la nostra vita.
Negli ultimi tempi, però, ho iniziato a sentire come un peso, la stanchezza di essere costantemente esposta a stimoli continui e a pezzi di informazioni spesso frammentate. Inoltre, mi sono stufata di essere continuamente messa a confronto con un’immagine della realtà perfetta quanto falsa.
L’altra sera ho visto su Netflix il documentario The Social Dilemma di Jeff Orlowski, che spiega proprio come aziende come Facebook, Google, Twitter e molte altre competano per avere la nostra attenzione con l’obiettivo di guadagnare sempre di piu attraverso la pubblicita. Attraverso una serie di interviste e la rappresentazione della vita di una famiglia media americana il film ci aiuta a capire come le varie piattaforme social siano volutamente disegnate per tenerci costantemente incollati al telefono.
Questo film mi ha fatto molto riflettere sul tema del minimalismo digitale e su quanto sia importante cercare di riprendere il controllo sulla tecnologia.
Penso anche che se si vuole adottare il minimalismo come stile di vita ed eliminare il superfluo per vivere con più intenzionalità , bisogna iniziare con il minimalismo digitale e liberarci delle costanti interferenze a cui il nostro cervello e’ sottoposto.
Minimalismo digitale: una possibile definizione
Il minimalismo digitale e’ la risposta al cattivo uso della tecnologia per riconquistare il proprio tempo e la propria attenzione.
Cal Newport, autore del best seller del NYtimes *Digital Minimalism: Choosing a Focused Life in a Noisy World, ne da’ la seguente definizione:
Il minimalismo digitale è una filosofia che aiuta a individuare quali sono gli strumenti di comunicazione digitale (e i comportamenti ad essi correlati) che aggiungono valore alla nostra vita. È motivato dalla convinzione che, eliminando in modo intenzionale e aggressivo il rumore digitale che ci circonda e selezionando gli strumenti che contano davvero, sia possibile migliorare significativamente la propria vita.
Io sono molto d’accordo con questa definizione perché penso che ci debba sempre essere una via di mezzo nelle cose. La soluzione per me e’ non demonizzare la tecnologia, ma adottare delle strategie per farne un uso consapevole, intenzionale e critico.
Se vi interessa approfondire, il libro e’ disponibile anche in italiano *Minimalismo digitale. Rimettere a fuoco la propria vita in un mondo pieno di distrazioni, edito da ROI Edizioni.
Come mettere in pratica il minimalismo digitale
Ecco una serie di suggerimenti pratici per raggiungere l’obiettivo del minimalismo digitale. Qui mi concentro in particolare a idee per fare una sorta di “decluttering digitale”. Alcune di queste idee le ho già provate, altre le devo ancora mettere in pratica.
Sul sito del Center for Humane Technology, una organizzazione nonprofit fondata da Tristan Harris, ex manager di Google che ha collaborato al documentario The Social Dilemma, trovate alcuni di questi e altri suggerimenti.
Basta social media
Questo e’ il passo più ovvio quando si parla di minimalismo digitale.
Le app dei vari social media attraverso le notifiche push, lo scroll infinito del newsfeed, l’autoplay, le raccomandazioni sono studiate per tenerci costantemente impegnati e dipendenti (la parola “engaged” in inglese rende bene l’idea). Per questo motivo, i social media sono tra gli strumenti di comunicazione digitale più tossici, senza contare il ruolo che hanno nella diffusione di fake news, contribuendo alla formazione di gruppi di odio e teorie del complotto, influenzando le opinioni politiche dei propri utenti.
Per fermare l’influenza che i social media hanno sulla nostra vita, possiamo provare:
- Cercare di evitare che sia Facebook a farvi la rassegna stampa ed evitate gli aggregatori di news che suggeriscono articoli per raccomandazione, filtrando gli articoli solo in base ai vostri supposti interessi.
- Smettere di seguire i profili delle persone che vi portano al confronto e vi fanno sentire depressi.
- Eliminare le app dei social media, come Instagram, Snapchat e TikTok. Se non volete eliminarle del tutto, provate a farlo almeno per una settimana e vedete come vi sentite.
Minimalismo digitale e casella di posta
Anche la casella di posta crea dipendenza ed e’ uno dei motivi per cui siamo sempre attaccati al telefono. Per mettere dei limiti alle email, provate a:
- Togliere le notifiche push dei messaggi di posta;
- Stabilire che in certi momenti della giornata non controllate la posta;
- Discrivervi dalle newsletters che non leggete mai o da quelle che vi creano costantemente il bisogno di comprare qualcosa;
- Tenere nella inbox solo poche email, in particolare quelle che richiedono una risposta o azione;
- Archiviare tutti gli altri messaggi e usare filtri per organizzare la casella di posta.
Come limitare l’uso degli smartphones
I principi del minimalismo digitale non vanno applicati solo ai social media e alla posta, ma al telefono stesso, che rischia di diventare uno strumento di schiavitù se non decidete di imporre dei limiti.
Ecco quindi una serie di idee per farlo:
- Eliminare notifiche. Io ad esempio ho tenuto attive solo quelle dei messaggi e di whatsapp e uso le corrispettive app sul computer in modo da evitare di controllare sempre il telefono.
- Monitorare come spendiamo tempo sul telefono e mettere dei limiti utilizzando funzioni come Screentime su Apple e Digital Wellbeing su Android.
- Utilizzare una pellicola protettiva che filtri la luce blu (io uso *questa) facendo attenzione di comprare quella giusta per il vostro telefono oppure utilizzare l’impostazione del telefono che limita la luce blu la notte (funzione NightShift su Apple).
- Acquistare un orologio da polso per evitare di prendere in mano costantemente il telefono e una sveglia da comodino per non avere la tentazione di accedere al telefono se volete controllare l’ora la notte. Oltre alle sveglie tradizionali, ce ne sono bellissime digitali come *questa che simula l’alba).
- Usare la modalità “non disturbare” durante la notte o ancora meglio soprattutto per chi soffre di insonnia tenere il telefono in un’altra stanza, lontanto dal comodino.
- Fare decluttering delle app, eliminando quelle che non usiamo mai. Riorganizzarle in modo che siano facilmente accessibili. Io le ho suddivise per colore.
- Utilizzare la funzione Search sul telefono quando cerchiamo un app.
- Impostare il colore dello schermo su scala dei grigi e diminuire la brillantezza dell’illuminazione dello schermo: questo inficia un po’ il mio metodo di organizzazione delle app, ma ho provato e trovo che lo schermo in bianco e nero sia decisamente meno stancante per gli occhi.
Minimalismo digitale in famiglia
Infine un tema altrettanto importante e’ cambiare il vostro comportamento con il telefono in famiglia. Dare il buon esempio ai propri figli e quindi non passare ore sul telefono in loro presenza e’ la prima cosa da fare se non volete che da adulti facciano lo stesso.
Cercate di darvi delle regole come:
- Non usare il telefono nei momenti di gioco o quando avete promesso di passare del tempo insieme.
- Non usare il telefono a tavola e considerare i pasti come un momento di condivisione e di dialogo, come si faceva prima che ci fossero i cellulari.
- Rimandare per quanto possibile l’introduzione degli smartphone e dei social media. Gli esperti suggeriscono di aspettare almeno fino a 16 anni. Il motivo e’ che l’impatto degli smartphones e soprattutto dei social media e’ assolutamente negativo sui più giovani in quanto influisce sulla loro capacità di concentrarsi, sulla formazione dell’identità , sulla possibilita di creare relazioni significative e sulla loro salute mentale.
Con questo non voglio dire che sia facile, anzi penso non lo sia per niente. Cercate di confrontarvi con altri genitori su questo tema (l’unione fa la forza). Consiglio anche di dare un’occhiata al sito del Center for Humane Technology. Loro ricordano ai genitori che e’ sempre possibile eliminare del tutto le applicazioni problematiche e che esisono applicazioni per monitorare lo screen time come OurPact.
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