Ridurre la plastica è qualcosa che tutti dovrebbero prendere in considerazione visto che l’inquinamento da plastica è una delle minacce più gravi per l’ambiente ed è una delle cause principali dell’inquinamento del mare.
La situazione è così grave che si prevede che, se la produzione di plastica continua di questo passo, entro il 2050, in termini di peso, ci sarà più plastica che pesce nei mari.
Per questo vediamo ora cinque modi su come ridurre i rifiuti di plastica. Dal modo in cui facciamo la spesa al tipo di prodotti che acquistiamo, ognuno di noi puo’ fare la differenza.
1. Cambiare mentalitÃ
Ci sono modi in cui tutti possono ridurre i rifiuti di plastica. Bisogna solo cambiare punto di vista e pensare che l’azione di ogni singolo individuo è importante.
Come abbiamo visto il movimento zero waste offre parecchi spunti per ridurre la plastica in casa. Anche se vivere una vita completamente a rifiuti zero oggi è davvero difficile, cercare di dare un contributo nel proprio piccolo invece non solo è possibile, ma anche fondamentale.
Una sola persona che consuma zero plastica non farà la differenza, ma quando ognuno nel suo piccolo fa qualcosa per ridurre la plastica si può pensare di ridurre l’inquinamento da plastica.
Chiedetevi di quali oggetti di plastica avete veramente bisogno e come potete usare meno plastica e ridurre il vostro impatto ambientale.
Fate un inventario di tutti gli oggetti di plastica che avete in casa cominciando dalla spazzatura. Cercate di annotare quali oggetti di plastica buttate via ogni giorno. Per ogni oggetto valutate se per voi è essenziale o se potete trovare alternative senza plastica.
Ad esempio se bevete acqua minerale e non riuscite a farne a meno, acquistate acqua in bottiglia di vetro oppure ancora meglio informatevi se nel vostro comune ci sono distributori di acqua alla spina o case dell’acqua. Si tratta di punti di distribuzione dell’acqua direttamente dall’acquedotto, da cui è possibile attingere acqua sia naturale sia frizzante, gratuitamente o per una piccola cifra a bottiglia.
2. Rifiutare imballaggi e oggetti di plastica monouso
Le plastiche monouso sono comunemente utilizzate per gli imballaggi per alimenti e oggetti destinati ad essere utilizzati una sola volta prima di essere gettati via. E’ stato stimato che quasi il 50% dei rifiuti di plastica generati a livello globale nel 2015 erano imballaggi in plastica sono stati usati una volta e poi buttati via.
Per limitare l’uso di imballaggi di plastica, fate la spesa al mercato per frutta e verdura e cercate di acquistare sfusi tutti gli altri prodotti. Per fare una spesa zero waste, ricordatevi sempre di portare con voi il vostro “kit per la spesa zero waste” fatto di buste in cotone e contenitori o barattoli riutilizzabili.
Pasta, riso, legumi, caffe e te, ma anche olio, vino e detersivi si possono acquistare sfusi. I negozi alla spina che vendono prodotti sfusi e senza imballaggio stanno diventando sempre più diffusi in tutta Italia.
Trovate una mappa dei negozi senza imballaggio sul sito della Rete Zero Waste Italia.
3. Passare a prodotti riutilizzabili
Un pezzo per volta sostituite i prodotti monouso con prodotti riutilizzabili e/o con alternative più sostenibili.
Potrebbe sembrare che i prodotti riutilizzabili siano più costosi, ma il punto è che bisogna comprarli solo una volta e quindi il costo verrà ammortizzato nel tempo.
Come ridurre la plastica in bagno
Il bagno può essere un ottimo punto di partenza per ridurre la plastica:
- Shampoo, balsamo possono essere sostituiti da prodotti ricaricabili oppure da shampoo e balsamo solidi;
- gli assorbenti usa e getta possono essere sostituiti da alternative piu’ ecologiche come gli assorbenti lavabili oppure la coppetta mestruale;
- Rasoi usa e getta in plastica che non sono riciclabili possono essere sostituiti dal rasoio di sicurezza, gli spazzolini di plastica da spazzolini dal manico biodegradabile in bambù.
Per approfondire leggi anche Mestruazioni: alternative ecologiche agli assorbenti monouso e Zero waste: come ridurre i rifiuti in bagno
Come ridurre la plastica in cucina
Anche in cucina ci sono tantissime alternative più sostenibili per l’ambiente che possono aiutarvi a ridurre la plastica. Ad esempio:
- la pellicola trasparente può essere sostituita da una carta per alimenti riutilizzabile in cotone e cera d’api;
- i tovaglioli di carta possono essere sostituiti da tovaglioli di stoffa;
- la carta casa può essere sostituita da rotoli di carta in bambù di cui ciascun foglio può essere utilizzato piu’ volte prima di essere buttato via.
- piatti, posate e cannucce di plastica usa e getta possono essere sostituite da alternative in materiali ecologici e biodegradibili come il bambù.
Per approfondire leggi anche Zero waste in cucina: 5 consigli utili
4. Comprare moda sostenibile
Non tutti lo sanno, ma la plastica si nasconde anche nei vestiti. Fibre sintetiche come poliestere, nylon, acrilico, lycra sono tutte plastica.
Il problema delle fibre sintetiche è che inquinano a tutto spiano. Un po’ perché gli abiti sintetici di scarsa qualità sono quelli che buttiamo più facilmente, magari dopo averli usati una sola volta, e un po’ perché le fibre sintetiche una volta in lavatrice rilasciano microplastiche nell’acqua.
La soluzione è fare attenzione all’etichetta con la composizine dei materiali quando si compra un vestito, optando possibilmente per brand sostenibili oppure comprando abiti usati o vintage.
Siti web come il vestito verde e good on you offrono un sacco di risorse e indirizzi utili a questo proposito.
Inoltre, se ti interessa questo argomento, leggi anche: Come fare la lavatrice rispettando l’ambiente Fast fashion: come la moda veloce sta distruggendo il pianeta
5. Passare all’autoproduzione e al fai da te
Un altro consiglio per ridurre la plastica e’ di provare ad autoprodurre. Questo forse non fa per tutti, ma il fai da te spazia dai prodotti per la casa all’autoproduzione di prodotti di bellezza fino all’autoproduzione in cucina.
Non è detto che di punto in bianco ci dobbiamo convertire totalmente, anche perche’ la maggior parte di noi ne avra’ il tempo, ma laddove lo sforzo è poco non c’è motivo per non prendere l’autoproduzione neanche in considerazione.
Per chi fosse interessato, il libro *The Organically Clean Home di Becky Rapinchuk, autrice del blog cleanmama.com, contiene ben 150 ricette su come fare i propri prodotti per la casa
Per quanto riguarda, l’autoproduzione in cucina vi consiglio di dare un’occhiata al sito di Lisa Casali oppure di leggere uno dei suoi libri come *Autoproduzione in cucina che e’ un vero e proprio un manuale con più di 100 prodotti da produrre a casa, oppure *Ecocucina dedicato a ricette dove gli ingredienti principali sono le parti dei cibi che di solito scartiamo.
Infine, se volete cimentarvi nell’autoproduzione di prodotti per l’igiene personale vi consiglio il sito Bottega zero waste di Marta Tarallo che organizza corsi online su come fare saponi naturali, shampoo e balsamo solidi e presto anche prodotti di make-up.
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